Che l’uomo sia una bestia quando si mette al volante non è una novità. Ma adesso la scienza ha dimostrato che questo tipo di comportamento deriva da un problema evolutivo.
Secondo uno studio condotto dal professore Geoffrey Beattie – responsabile di scienze psicologiche all’Università di Manchester e noto nel Regno Unito per essere lo psicologo del Grande Fratello – il motivo per cui sono gli uomini i principali pirati della strada è da ricercare nel lento sviluppo del nostro cervello, ancora abituato a vivere nell’epoca dei nostri antenati cacciatori-raccoglitori.
Nel Regno Unito è stato ribattezzata come la sindrome da “Fred Flinstone” e trova nella competitività tipica del cacciatore-raccoglitore il motivo dei tanti comportamenti pericolosi tenuti dagli uomini al volante. È più facile per una mente competitiva interpretare alcune azioni – tagliare la strada o essere seguiti troppo da vicino da un’auto – come invasioni del proprio spazio, e reagire di conseguenza. Le donne invece, secondo questa interpretazione, sarebbero più inclini a empatizzare con gli altri automobilisti e meno solerti nel rispondere alle presunte provocazioni con aggressività.Sarà vero?