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L’editor aprile 14, 2008

Non c’è niente che un libro non possa spiegare. Ogni testo, di qualsiasi genere si tratti, porta con se oltre il racconto, anche la storia che l’ha fatto diventare quello che è, quel volumetto ben strutturato che ritroviamo sullo scaffale della libreria. È una storia di crescita e di miglioramento in cui l’editor svolge un ruolo da protagonista.  L’editor è infatti colui che verifica e controlla i contenuti di una pubblicazione, assicurandosi che essa sia conforme agli standard qualitativi e alla linea culturale e, nel caso di un giornale, sociale e politica voluta dall’editore. Questo ruolo, nei grandi quotidiani, viene svolto non soltanto dal direttore, ma anche dal capo redattore, che segue un settore particolare (ad esempio la pagina culturale o la pagina economica) o una redazione distaccata del giornale. Nel settore librario, la figura dell’editor non coincide con quella dell’editore (“publisher”), né del “direttore editoriale”. Spesso vengono definiti editor i redattori. Compito dell’editor è anzitutto mantenere i rapporti per conto della casa editrice con l’autore, assicurandosi che il materiale inviato sia conforme alle aspettative dell’editore, verificare e correggere i testi (non in termini di refusi, poiché questo compito spetta al correttore di bozze) ed evidenziare carenze o aggiustamenti, che saranno richiesti all’autore affinché il libro assuma la forma finale per la pubblicazione, nel rispetto degli standard contenutistici e formali stabiliti per la collana nella quale la pubblicazione sarà inserita. L’editor è anche responsabile dell’editing, che è la normazione editoriale secondo le consuetudine della casa editrice. L’editor sigla le “NdR”, cioè le “Note di Redazione”. Alcuni servizi redazionali esterni svolgono editing per case editrici attraverso editors indipendenti o associati. Il rapporto fra editor e autore è naturalmente dialettico, o in parole più semplici, conflittuale. Spetta all’editor infatti l’ingrato compito di insistere con l’autore perché apporti le modifiche che ritiene necessarie.  Il potere dell’editor nel mondo anglosassone è molto elevato, al punto che molti libri possono essere considerati a tutti gli effetti un’opera con due padri: l’autore vero e proprio, che ha dato vita all’idea creativa e alla sua stesura, e l’editor, che interviene sulla stesura fino a trasformare l’opera originaria in qualcosa di molto diverso. Nella realtà italiana la figura dell’editor è meno invadente, ma in tutte le case editrici di una certa importanza, l’autore dovrà, specia se alle prime armi, venire a patti con l’editor, pena la rinuncia dell’editore a pubblicare l’opera. Questo confronto fra autore e editor non è finalizzato all’omologazione dell’opera o a una perversa volontà di dominio da parte della casa editrice, ma serve ad aiutare l’autore a dare il meglio di sé, offrendo spunti perché il libro giunga al lettore quanto più completo, autorevole e piacevole possibile. Ad oggi, tuttavia, con la parola “Editor” si definisce anche una figura professionale all’interno del mondo editoriale, il cui lavoro consiste nel migliorare – a livello strutturale (plot, costruzione dei personaggi, dialoghi etc) – il testo presentato dallo Scrittore. L’Editor aiuta quindi lo scrittore a rendere il suo manoscritto coerente, ben costruito; questo lavoro si definisce “editing del testo”.

 

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